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Cervello, valori e competenze: la ricchezza immateriale di Cassa Depositi e Prestiti

Open learning

David Ricco

«Come fa spesso notare il nostro Amministratore Delegato, Dario Scannapieco, non c’è nulla di più distante da Cassa Depositi e Prestiti che considerarla una cassaforte». Una cassaforte è, infatti, un contenitore inerte, pesante e statico. Un’immagine inadeguata rispetto all’identità di CDP che, soprattutto alla luce del Piano Strategico 2022-2024, sviluppa la testa più dei muscoli e diventa sempre più un soggetto promotore. Per farlo, l’investimento sulle competenze e sul capitale umano è fondamentale.

Ho parlato con David Ricco, Responsabile Sviluppo, Formazione e Gestione del Cambiamento CDP, con l’obiettivo di comprendere specificamente quali sono le politiche per la formazione di questa grande istituzione finanziaria italiana, che sostiene amministrazioni e imprese favorendo lo sviluppo sostenibile del nostro Paese.

«Prima di parlare di formazione è importante ricordare che CDP è una Spa, controllata per circa l’83% da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze e per circa il 16% da diverse fondazioni bancarie, la cui funzione è sempre di più quella di istituto promozionale orientato ad avere un impatto positivo, sia diretto sia indiretto, sull’economia italiana. Quello dell’impatto è per noi un principio cardine, ecco perché poniamo sempre più attenzione – grazie anche all’avvio di un’importante attività di valutazione – alla selezione e alla qualità dei nostri interventi», ci spiega.

Condizione imprescindibile per andare avanti in questa direzione è che Cassa continui a investire fortemente sulle competenze delle proprie persone, così da essere in grado di mettere in atto i principi cardine del Piano 2022-2024.

Per tutti questi motivi gli investimenti che Cassa Depositi e Prestiti dedica alla formazione sono molto importanti. «Nel 2021 ciascuna delle nostre persone, circa 1.060, ha svolto in media 47 ore di formazione, 45 nel 2020. Numeri raggiunti grazie a un’attenzione costante rivolta dalla nostra organizzazione allo sviluppo del capitale umano», afferma Ricco.

Le attività di formazione messe in campo da CDP possono essere riassunte in 5 categorie: CDP Academy, Upskilling, Iniziative Trasversali, Formazione Obbligatoria e “1 corso per te”.

«Grazie alla CDP Academy, nata nel 2020, in Cassa Depositi e Prestiti si realizzano programmi di alta formazione con l’obiettivo di rafforzare le competenze, condividere i percorsi di crescita delle persone e favorire il dialogo e lo scambio tra le eccellenze industriali del Gruppo. I percorsi di formazione previsti dalla CDP Academy sono rivolti, infatti, non solo ai dipendenti del Gruppo CDP ma anche a quelli delle partecipate Ansaldo Energia, Fincantieri, Italgas, Nexi, Open Fiber, Poste Italiane, Snam e Terna: tutte aziende che fanno parte del CDP Academy Network», racconta Ricco.

Il primo progetto di alta formazione lanciato da CDP Academy è stato il Corporate MBA, un programma della durata di 24 mesi (nel biennio 2020-2022) realizzato in collaborazione con la Luiss Business School. La classe, di 30 partecipanti, era composta per il 50% da persone delle società del Gruppo CDP e per il restante 50% dai colleghi delle aziende partecipate che rientrano nel CDP Academy Network. Fra le caratteristiche principali del Master: sia il processo bottom up di identificazione dei partecipanti (tutti i dipendenti non dirigenti potevano candidarsi e partecipare alle selezioni gestite direttamente dall’Università) sia la docenza ibrida 70% Luiss e 30% manager del CDP Academy Network. Il Graduation Day con la cerimonia di consegna dei diplomi si è tenuto il 14 aprile.

A maggio 2022 partirà la seconda edizione del Corporate MBA, questa volta organizzato con il MIP – Politecnico di Milano – Graduate School of Business in qualità di partner universitario e con un numero di partecipanti esteso a 40. Così come per la prima edizione, l’MBA si terrà in formula weekend.

Appartengono all’Academy anche i programmi verticali internazionali come il Digital Transformation Program organizzato insieme a UC Berkeley, il Risk & Derivatives Advanced Program con The Wharton School e soprattutto il nuovo programma per i Leader delle Aziende appartenenti al CDP Academy Network che prenderà il via a giugno con un modulo di Strategia in Bocconi, a Milano, continuerà a settembre con un appuntamento su Innovazione e Digitalizzazione, a Londra, in Headspring (IE/Financial Times) e si concluderà a fine anno a Madrid con un focus sul comportamento organizzativo in IESE.

Notevoli anche i programmi di Upskilling dedicati al potenziamento delle competenze di ruolo e al rafforzamento delle capacità professionali “verticali”. Dice Ricco: «Per questi programmi, solo in CDP SpA, sono state investite lo scorso anno oltre 15 mila ore di formazione. Per il 2022, in linea con quanto previsto dal nostro Piano Strategico, è in programma un ulteriore potenziamento che ci permetterà di essere focalizzati maggiormente su quelle competenze che le ricerche disponibili segnalano come “emergenti” sul mercato del lavoro».

Merita poi una speciale menzione l’interessante iniziativa “Un corso per te” in cui, chiarisce Ricco, «nella prospettiva self directed learning e di responsabilizzazione sulla crescita personale individuale, ciascuno può scegliere liberamente una quota del proprio percorso formativo, in maniera autonoma rispetto al proprio responsabile o all’HR. Ogni dipendente ha a disposizione 100 crediti formativi che può spendere in proposte formative articolate in 4 segmenti e che coprono un notevole spettro di bisogni. L’edizione appena conclusa ha visto la partecipazione del 60% delle nostre persone. Per la nuova, in partenza a maggio, speriamo di ottenere almeno lo stesso riscontro».

Ma sono soprattutto i valori a guidare i programmi formativi dei manager. Dice Ricco: «In queste settimane stiamo concludendo un ciclo di incontri del nostro AD con tutte le persone di CDP, direzione per direzione, con oggetto il nuovo Piano Strategico lanciato a novembre. A seguire, partirà un importante progetto sui valori aziendali, costruito sul racconto di storie esemplari che parlino della nostra identità, con la concretezza delle cose che abbiamo fatto e che stiamo facendo».

Emerge dunque da questa intervista l’immagine di una grande istituzione italiana impegnata nel disegnare il Paese del futuro. Un disegno che mette insieme risorse finanziarie e culturali: non più e non solo muscoli, ma soprattutto cervello, valori e competenze.

 

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