Non è più tempo di prendere tempo. La pandemia ha messo a nudo problematiche economiche, sociali, culturali e organizzative che affliggono il nostro paese da anni e che occorre risolvere ora. Assumendo la responsabilità di scelte non più rinviabili perché troppo a lungo rinviate.
Da questa constatazione ha preso le mosse oggi la decima edizione del Leadership Learning Lab, promosso oggi da ASFOR– Associazione Italiana per la Formazione Manageriale e ospitato in diretta streaming da AFORISMA School of Management, associato Asfor. L’appuntamento è stato seguito live da oltre 500 partecipanti.
“Il tempo delle scelte. Responsabilità, iniziativa e coraggio della leadership” il titolo dell’evento, che partendo dalla riflessione sui cambiamenti dirompenti indotti dall’emergenza Covid ha esplorato le complessità e le sfide che investono quanti, a tutti i livelli e in tutti i contesti, assumono responsabilità decisionali.
L’appuntamento, ormai consueto nella programmazione associativa di ASFOR, si è rivolto ai vertici e al management delle aziende private e pubbliche, ai professionisti della formazione, alle università e alle business school che sviluppano programmi executive sulle tematiche della leadership e dell’innovazione.
Lo ha fatto con la guida di ospiti prestigiosi, interpreti attenti della realtà in cui viviamo: «Come ogni anno, il Leadership Learning Lab di ASFOR ha inquadrato, nella maniera più ampia possibile, i temi e le dinamiche sociali più rilevanti della realtà contemporanea. Con l’intenzione di far emergere prospettive, approcci e soluzioni da cui ogni leader possa trarre ispirazione per interpretare il proprio contesto di riferimento, dando significato e direzione alla propria azione manageriale. Occorre mettere a fuoco nuove visioni del mondo in cui viviamo, nuove idee di società, di democrazia e anche di impresa”, afferma il presidente di ASFOR, Marco Vergeat.
Dalla crisi a un mondo nuovo
Interpretare la realtà contemporanea. Guardare avanti. Nutrire la cultura manageriale facendo leva sulla formazione. Ispirare visioni e valori per un mondo nuovo. Questa la ricca serie di temi chiave che hanno animato il dibattito.
Con l’economista Tito Boeri, docente presso l’Università Bocconi, sono state esplorate le scelte che è necessario compiere per rilanciare il paese: ripristinare l’equità intergenerazionale per rimettere in primo piano i giovani, operare innesti di qualità all’interno della pubblica amministrazione, recuperare quote di produttività del lavoro perse negli ultimi decenni (in 25 anni l’Italia è arretrata di 25 punti rispetto alla Germania e di quasi 50 punti rispetto agli Stati Uniti).
Se, infatti, la crisi Covid ha prodotto un trauma senza precedenti negli ultimi settant’anni, è evidente che essa si è innestata su fragilità preesistenti, mettendo a nudo criticità che da tempo penalizzano il nostro Paese. D’altra parte, ha affermato il Direttore Generale del Censis Massimiliano Valerii, basta ampliare la prospettiva per rendersi conto che già ben prima dell’emergenza sanitaria le società occidentali erano attraversate da una profonda inquietudine, provocata dalla perdita di centralità e dallo spostamento del baricentro economico mondiale “dall’Atlantico al Pacifico”. Al di là delle riflessioni di tipo congiunturale, dunque, quello che va cercato è un nuovo ruolo per i paesi e le società occidentali nel contesto della Storia.
Europa e imprese, leve del rilancio
Un nuovo ruolo è anche quello messo a fuoco dall’Europa, che l’urto della pandemia ha indotto a ripensare la propria funzione e i propri criteri di intervento. L’Europa che, ha affermato Enrico Letta, Dean della Paris School of International Affairs, dopo essere stata creata da padri fondatori che avevano visto la guerra e gestita da una generazione che ha privilegiato la visione mercantile, consegnerà il futuro a giovani generazioni cresciute europee, nelle quali occorre riporre speranza e fiducia.
La medesima fiducia spetta alle imprese, chiamate a un impegno che va oltre la ricostruzione economica, a uno sforzo che possa tradursi in un nuovo modello sociale, veicolo di benessere per l’intera collettività. Delle responsabilità di imprenditori e manager nei confronti delle persone e della comunità si è discusso con Ali Reza Arabnia, Group Chairman e CEO di Gecofin, testimone dei buoni frutti che entusiasmo, dedizione, iniziativa e coraggio – insieme al giusto equilibrio tra intelligenza emotiva e intelligenza analitica – sono in grado di produrre all’interno delle organizzazioni.
Formare i leader di oggi e di domani
E la formazione manageriale? Quale il suo contributo per la crescita di una classe dirigente capace di fronteggiare un cambiamento di portata epocale? Verso quali obiettivi e quali valori occorre orientare quanti assumono ruoli decisionali?
Ne hanno discusso Alberto Felice De Toni, Presidente della Fondazione Crui e Direttore Scientifico di Cuoa Business School; Federico Frattini, Dean del Mip – Politecnico di Milano Graduate Business School; Raoul Claudio Nacamulli, docente di Organizzazione aziendale presso l’Università degli Studi di Milano Bicocca. Il confronto, ricco di spunti e contenuti, si è sviluppato intorno ai punti cardine del Manifesto sulla formazione manageriale, elaborato Da ASFOR in collaborazione con APAFORM – Associazione Professionale ASFOR dei Formatori di Management e presentato per la prima volta proprio nel corso della diretta.
«La formazione manageriale dovrà avere la capacità di indicare valori, strategie e strumenti per mettere a frutto il potenziale evolutivo che ogni crisi racchiude in sé. Nulla sarà più come prima, lo sappiamo, e non è affatto detto che il cambiamento sia in meglio: molto dipende dalla nostra capacità di trovare le strade che portano a un vero progresso e di percorrerle con determinazione», ha commentato il presidente Vergeat.
Il ruolo chiave della conoscenza
In chiusura, un dialogo fra Elio Borgonovi, Presidente di APAFORM, e la scienziata Ilaria Capua sul tema “La pandemia e il dopo”, nel quale la virologa italiana, direttrice del One Health Center of Excellence dell’Università della Florida, ha sottolineato la necessita di affrontare lo sviluppo delle conoscenze usando la lente della complessità, per prepararci al “dopo” che ci aspetta all’indomani della pandemia.
Nel contesto del Leadership Learning Lab, infine, è stato assegnato l’ASFOR Award «Best Under 40 Professor» in memoria di Gianluca Spina: il premio, riservato ai giovani docenti e ricercatori a che abbiano saputo valorizzare il patrimonio culturale italiano all’estero, è andato ad Alessandro Giudici, Senior Lecturer in Strategy e Direttore del Modular Executive MBA presso The Business School (Cass), City University of London.